Siamo nel secondo dopoguerra e a Roma l'industria cinematografica sta per vivere il suo boom.
Gli studi di Cinecittà sono in massimo fermento con tantissime produzioni americane che vengono girate lì in quegli anni, “la Hollywood sul Tevere” garantisce infatti costi bassi e maestranze straordinarie. Simeoni è nel posto giusto al momento giusto e dopo un’iniziale collaborazione con lo Studio Favalli, importante fucina per molti cartellonisti dell’epoca, nel 1950 fa il suo vero e proprio esordio disegnando parte del corredo pubblicitario del film di Roberto Rossellini “Francesco, Giullare di Dio”. Da quel momento sarà una vera e propria escalation, le commesse arriveranno numerosissime consentendo così a Simeoni di consolidare le sue collaborazioni con veri e propri giganti del cinema mondiale quali Paramount, Globe, Columbia Pictures, Warner Bros, oltre che con le più importanti case di produzione cinematografiche nostrane.
Tantissimi dunque i film disegnati in questi anni: “Io Confesso” e “La Donna Che Visse Due Volte” di Hitchcock, “Piace A Troppi” di Roger Vadim con la conturbante Brigitte Bardot, “Marte Distruggerà La Terra”, “Saint Louis Blues”, “Missili In Giardino”, “Blob Fluido Mortale” con un giovanissimo Steve Mc Queen, “Ascensore Per Il Patibolo” film d’esordio di Louis Malle, solo per citare alcune delle produzioni internazionali.
Tra i film italiani di questo periodo vanno sicuramente ricordati “Un Americano A Roma”, capolavoro di Stefano “Steno” Vanzina con un mitico Alberto Sordi protagonista, “Il Conte Max”, “Totò All’Inferno”, “Il Grido” opera del conterraneo ferrarese Michelangelo Antonioni, “La Notte Brava” di Bolognini, “Esterina” di Lizzani e moltissimi altri.